Il tempo del disordine
Possiamo vedere chiaramente che violenza e pericolo non sono scomparsi dalla nostra quotidianità, hanno semplicemente acquistato un altro nome: diritti umani. Quando si combatte per un valore assoluto, tutto è permesso. Ogni cosa necessaria a sconfiggere chi si oppone alla religione dell’uguaglianza e della libertà, è non solo legittima, ma socialmente promossa. Non c’è da meravigliarsi allora che il conflitto interno si sia intensificato, infiammato da un mix di rabbia e permissivismo. In fin dei conti, queste sono soltanto contraddizioni interne di un sistema artificiale caotico che necessita di instabilità costante per generare energia, per mantenersi in perenne movimento.
Il sistema capitalista planetario è costruito su leggi di mercato e ha bisogno di un flusso continuo di informazioni per crescere ed espandersi. Ogni atto che aggiorna il discorso egemone, qualsiasi cosa che rimanga perfettamente all’interno del paradigma del sistema, tutto ciò che chiede di più del modello psico-culturale dominante – questo non è in alcun modo una minaccia per il sistema: è soltanto un suo prodotto più avanzato. L’avanguardia di mutazioni future.
Il capitalismo globale necessita dell’assenza di controllo per continuare a evolvere. Evoluzione significa produzione, produzione significa informazione, informazione significa crescita. È chiaro che il paradigma dominante è quello di una belva famelica continuamente intenta a ottenere di più in ogni modo. L’uomo non è più in pieno controllo delle macchine e la sua vita è sempre più distaccata dalla realtà per diventare virtuale e pilotata dal mercato.
Il disordine è una componente fondamentale della stabilità del sistema. Disordine significa un tipo differente di ordine, che è nei fatti una totale negazione dell’antico concetto di ordine. Se consideriamo l’antica parola indo-europea per “diritto” o “ordine”, le cose risulteranno più chiare. Ṛta è un termine sanscrito che appare nei Veda e che significa “ordine cosmico”. Il suo significato preciso è “muoversi e comportarsi appropriatamente”, e può essere resa con armonia. Ṛta si riferisce all’ordine universale che si esprime nell’atto rituale. Il rito è il modo di portare l’ordine nelle cose mondane. Anrta è allora l’allontanamento dall’ordine e dalla verità e il disordine è prodotto da demoni corruttori.
Per il principio indo-europeo quindi giustizia e verità sono appaiate e non possono essere separate. La difesa contro il caos è fondamentale per mantenere armonia, equilibrio, ordine autentico. Risulta allora chiaro perchè la tradizione primordiale parla di una casta eroica ritornante quando la decadenza raggiunge l’apice.
L’attuale disorientamente è dovuto all’assenza di un ordine chiaro e significante. La politica viene gradualmente disintegrata in una moltitudine di interessi egoistici che non portano a nulla, le religioni (almeno alcune) perdono la loro forza teologica, la famiglia è sotto attacco, la cultura è divenuta una mera raccolta di vuote nozioni e le elite finanziarie dominano gli interessi economici. In ultimo, multinazionali, fondazioni e personalità dell’establishment si trovano oggi al vertice della piramide di potere capovolta. Vediamo chiaramente che l’inversione iniziata con l’Illuminismo ora accelera e raggiunge un picco d’intensità.
L’uomo è ora diventato una sorta di preda del sistema, che lo punta, lo osserva e lo usa per propositi politici e commerciali. L’ambiente cambia radicalmente e cambierà ancora di più, e quindi l’essere umano dovrà evolvere per sopravvivere. Oppure potrà semplicemente continuare a dormire e adattarsi felicemente a una completa dissoluzione della vita reale in un mondo virtualizzato di deboli schiavi isolati.
Gli uomini possono ancora usare le loro vite per ingaggiare una lotta per la sopravvivenza, che ora diviene sempre più letale dal momento che è in gioco il futuro delle prossime generazioni – se ce ne sarà alcuno. La grande battaglia con la bestia può essere interpretata come una lotta contro il grande predatore rapace per una nuova affermazione solare.
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