Ritorno al passato o ritorno al futuro?
Distrutta l’illusione di un cambio di vertice democratico, abbandonata la speranza di una qualche partecipazione alla vita nella società civile, questi uomini prenderanno la più difficile delle decisioni, abbandoneranno la civiltà per come la conosciamo e prepareranno un nuovo essere umano, barbarico, primordiale, originario. Il solo che possa preparare una nuova aurora eroica nella potenza.
L’acuirsi della crisi e il peggioramento delle condizioni di vita produrranno inoltre una disgregazione interna per quanto riguarda i rapporti di potere reale, immediato e concreto. Si creeranno le condizioni per la nascita di comunità ristrette in grado di tutelarsi attivamente e avere nella vita reale, fuori da qualsiasi burocrazia, un peso concreto ed effettivo. In qualche modo si presenterà una situazione simile a quella dei comuni rinascimentali italiani, in cui fazioni di differenti signorie si affrontavano per il controllo della città. O forse si tornerà a una condizione più primitiva, in cui il potere centrale inseguirà le orde barbariche alla periferia tentando di soggiogarle, come tentarono Dario I con gli Sciti (VI sec. a.C.) o l’imperatore di Cina Han Liu P’ang con gli Unni nel II sec. a.C. La salvezza di questi popoli furono la grande mobilità e la forza in battaglia. Sarà di nuovo così, il conflitto tornerà a dettare legge nelle strade e tra le rovine della civilizzazione e si imporrà la legge del più forte e del più scaltro, chi saprà applicare tattica e strategia per spezzare il tempo della decadenza.
Un nuovo feudalesimo è alle porte, un dominio da cui saranno banditi partiti e burocrazia, e in cui vigeranno le leggi dell’onore personale, della fedeltà al proprio signore e della lealtà alla propria gente. Si alzeranno le nere insegne di queste fazioni di guerrieri ed esse minacceranno la civilizzazione, come già accadde in passato per Roma. Parlo di uomini addestrati al combattimento, preparati a sopravvivere in condizioni di vita dure ed estreme, e perciò stesso detentori del diritto primitivo alla vittoria e al dominio. Con la strategia imporranno la loro legge, erodendo pezzo a pezzo il terreno della civilizzazione, devastandone la morale sfiancata e le molli membra pacificate. L’ordine del branco sarà la loro legge di condotta, e sotto di loro avranno sudditi fedeli, organizzati in un rigido regime di funzioni operative. Questa barbarie è la sola possibilità di rigenerazione della storia.