Il famigerato “Might is Right”
Scandaloso, controverso, inaccettabile nella sua inattualità: la traduzione del famigerato “Might is Right” rivela la poderosa efferatezza del libello proibito dall’Occidente petaloso ed egualitario.
Tutte le etiche, le politiche e le filosofie sono pure assunzioni costruite sopra assunzioni. Si poggiano su basi claudicanti. Non sono che umbratili castelli per aria, eretti da sognatori ad occhi aperti su furfantesche favole da poppanti.
Le mezze misure non possono essere d’aiuto, dobbiamo andare in profondità alle radici remote e tranciarle via, sino alla più infima fibra. Noi dobbiamo, come la Natura, essere duri, crudeli, implacabili.
In una Società naturale e ragionevole, i maschi più vigorosi dovrebbero possedere Proprietà e Potere. Conseguentemente (secondo le leggi dell’attrazione sessuale) dovrebbero anche prendere possesso e impregnare le migliori e più attraenti tra le femmine; lasciando così “le portatrici di ovuli” residue alla fecondazione da parte dei maschi meno vigorosi.
In un sistema di Società innaturale (come quel malevolo schema massificante[1] al quale ci stiamo riducendo), i deboli, i rimbambiti e i semi-idioti sono deliberatamente lasciati liberi di ottenere diritti di proprietà; [nonostante] essi siano palesemente incapaci di difendere tali diritti se messi alla prova. La legge difende gli “Unfit” – ovvero i meno adatti. Conseguentemente coloro che sono deboli ma opulenti sono preponderanti nella selezione e ritenzione delle femmine di più alto valore. Di conseguenza, i figli di tali unioni innaturali raramente raggiungono la media assoluta. Molto più spesso essi sono una vergogna e una maledizione per la loro stirpe. <<I figli degli uomini viziosi e corrotti riproducono la vera e propria natura dei loro genitori>> scriveva secoli fa Plutarco.
Queste nazioni sciamano letteralmente con la vile umanità semi idiota (disgraziati lebbrosi, dannati negli uteri) la cui presenza tra noi è una costante minaccia verso ogni cosa grande e nobile. Non è attraverso la procreazione dei mediocri e la proliferazione dei rachitici che la nobiltà del carattere nazionale si trova ad evolvere. Perché mai disagiati e ignobili animali – ricchi o poveri che essi siano – dovrebbero essere incoraggiati a popolare iurte di lusso, con fragili, anemici, etilisti, nani grufolanti; quando invece la natura richiede la loro totale segregazione – a fil di spada?
Il dott. Haycraft suggerisce che la Società dovrebbe socialisticamente segregare gli Unfit – gli indegni – ma è chiaramente fuori questione visto che la Società è incompetente nel riuscire a provvedere prove adeguate sufficientemente qualificanti e accurate, tali da decidere con soddisfazione coloro che sono e coloro che non sono “Unfit” – ovvero indegni. La Natura ha comunque già provveduto a fornire tale standard e questo è il conflitto senza fine tra interessi rivali; con le femmine, il potere e la proprietà quali premio finale per i contendenti. Il più sicuro, corretto e scientifico metodo di ridistribuire il bottino e il privilegio accumulato è la lotta incondizionata.
Lasciate che sia l’uomo migliore a vincere! Non è forse questa la Logica degli eventi della Scienza, della fattualità e della Natura?
Perché mai gli Anglo Sassoni dovrebbero scioccamente fare la guardia alla copulazione di tipi umani ricchi ma decadenti e frotte di zoppicanti schiavi[2] inadatti alla guerra?
<<Così nessuno è così scriteriato – scrive Charles Darwin – da crescere a partire dal peggiore tra i propri animali. Anche i selvaggi, quando spinti dal bisogno, uccidono i peggiori tra i loro animali, distruggendo i peggiori e preservando i migliori>>.
8.
I Fit – ovvero coloro che sono degni – non sono soltanto individui che si limitano meramente ad ereditare proprietà rubate; o ottenere possesso pacifico con il sotterfugio; ma coloro che deliberatamente e apertamente ottengono delle proprietà con le proprie forze. Se i tabù non fossero così insensatamente riveriti, i proprietari sarebbero incapaci di difendersi quando senza tante cerimonie fossero messi all’angolo per far posto a uomini migliori – con ogni probabilità.
Se coloro che possiedono provano vittoriosamente la loro capacità allora le loro prerogative non possono essere abrogate o scavalcate; ma se dovessero fallire, allora i loro vincitori – con ogni probabilità uomini migliori di loro – sarebbero biologicamente giustificati nel deporli. “Lasciate che l’uomo migliore vinca” è una affermazione, un tempo diffusa, scientifica e suggestiva.
Il dominio da parte dell’uomo più capace è esattamente quel che la scienza e le circostanze richiedono. In Natura il diritto di un organismo è commisurato alla sua mentalità e al suo fisico. Nel regno della legge Cosmica l’unico statuto limitante è un potere superiore.
I diritti a priori sono inesistenti così come gli dei, gli spiriti e i tabù morali dei pontefici e dei pastori. Perciò il manganello del poliziotto (sia esso in armonia con le necessità dinamiche della materia e del movimento) è una parte e particella dell’Ordine Divino. Così sono le mazze in generale. Gli uomini devono fare quadrato tra di loro, in un feroce conflitto senza fine; ognuno dovrebbe persino prendere a mazzate il proprio fratello, di tanto in tanto, la sua vita per la mia vita.
Se tutte le ingiunzioni legislative, e altri congegni normativi, fossero interamente scartati, allora il più forte e il più audace (quindi il più saggio) potrebbe fertilizzare l’apice delle donzelle da maritare, trasmettendo così le loro proprie qualità di diritto regale ai loro immediati discendenti. Su principi similari maschi di seconda scelta dovrebbero di necessità accoppiarsi con femmine di seconda scelta. Questo con un atavismo cumulativo e con l’esogamia dall’alto verso i subalterni, dovrebbe gradualmente tendere ad eliminare, soggiogare e cancellare il seme di coloro che sono psicologicamente servili, i superstiziosi e i sovraintellettualizzati.
Le virtù ereditarie possono soltanto essere mantenute utilizzandole costantemente. Da qui la necessità biologica di lotte impietose tra individui e gruppi di individui. Così come i muscoli e gli organi del corpo, così allo stesso modo le attitudini umane sono sviluppate tramite l’utilizzo e attenuate tramite il non utilizzo.
Praticamente quasi tutte le qualità dominanti, siano esse mentali e fisiche, che mai abbiano distinto l’élite dell’umanità, sono state originate dal conflitto.
La decadenza della stirpe (il risultato congiunto della sacra idrofobia e dell’ibridazione regolata dallo Stato) può essere eliminata soltanto da una intelligente applicazione alla riproduzione umana dei principi della selezione naturale, congiunta con lo scartare consciamente, culminante di tanto in tanto con conflitti mortali. La Guerra è la più importante fase dell’evoluzione etnica, sessuale e tribale.
Un codardo preso dal panico potrebbe causare la sconfitta in una battaglia, e tale sconfitta potrebbe decidere per secoli (forse per sempre) il fato di una stirpe. Così la necessità di procreare uomini che siano dei combattenti – dei combattenti nel loro cuore. Così anche la necessità di addestrarli, dalla gioventù in poi, a conquistare e travolgere i loro oppressori e i loro nemici personali – a qualunque costo – e correndo qualsiasi pericolo. Tramite nessuna alchimia nota una stirpe di guerrieri e uomini liberi può evolvere al di sopra di <<un gregge di belanti miserabili, pecore che pendono dalle labbra di qualche dannato prete>>.
[1] Traduciamo con “massificante” la generica aggettivazione inglese “socialitic”.
[2] Traduciamo con “schiavi” il termine “proletarians”, che nel linguaggio corrente è associato ad una dialettica marxista che trova scarsa corrispondenza con il senso del discorso posto in essere dall’anonimo compilatore del testo.