Eredità di Jonathan Bowden
Con la triste scomparsa di Jonathan Bowden la New Right ha perso uno dei suoi portavoce più dotati e l’umanità ha perso il suo oratore più valente. Come altri commentatori hanno scritto su Jonathan a poche settimane dall’annuncio della sua morte, ritengo che il particolare contributo di Jonathan siano stati i suoi discorsi eruditi, divertenti e ispiratori. Anche se niente può sostituire l’ascolto di un grande oratore dal vivo, è fortunatamente vero che gran parte della potenza oratoria di Jonathan si trasmette attraverso i molti video che sono stati fatti dei suoi discorsi, e che sono attualmente disponibili per la visione online. Questa duratura eredità è in gran parte dovuta alla lungimiranza di un membro di Black Gnosis, che si è preso la briga di filmare molti dei discorsi di Jonathan durante i regolari incontri della New Right a Londra.
Mi sono reso conto per la prima volta del potere dell’oratoria di Jonathan quando qualcuno su un forum internet ha chiesto a Troy Southgate se la trascrizione di un particolare discorso potesse essere resa disponibile. Troy ha risposto che Jonathan non ha mai preparato o consultato appunti quando parlava. Questo mi ha incuriosito. In questo mondo moderno di rumore e distrazione senza fine, quante persone hanno la capacità mentale di tenere un discorso di un’ora senza appunti o preparazione? Quando ho trovato online il discorso in questione e l’ho ascoltato, la mia curiosità si è trasformata in immenso rispetto. Heidegger e l’ontologia della morte mi ha insegnato molto su Heidegger, un filosofo che avevo trovato troppo scoraggiante per provare a leggerlo, e mi ha spinto ad iniziare a esplorare la sua opera. Mi ha anche insegnato molto su Jonathan: sulla sua conoscenza enciclopedica; sulla precisione laser della sua eloquenza; e sulla sua capacità di catturare il pubblico con un argomento proibitivo e astruso.
La facilità con cui riusciva a coinvolgere i suoi ascoltatori era notevole da osservare. Tanto più se si considera il fatto che non parlava mai al pubblico. Infatti, si aspettava che il suo pubblico facesse un gran sforzo nel seguire i suoi vari percorsi di pensiero, le sue labirintiche sottoclausole e le sue parentesi perfettamente formulate. La complicata forma strutturale dei suoi discorsi non è mai stata un ostacolo alla loro comprensione; sembrava solo un mezzo necessario per incorporare la vasta gamma di idee e immagini che gli erano richieste per esprimere ciò che aveva da dire. E quello che ha scelto di sottolineare ancora e ancora è che siamo impegnati in una lotta culturale a tutti i livelli della vita sociale.
Un esempio di ciò sarà sufficiente. Durante un particolare discorso Jonathan ha affermato che Pol Pot, il futuro leader dei Khmer Rossi, aveva seguito le lezioni tenute alla Sorbona da Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir. Quando questi intellettuali esistenzialisti discutevano idee come la necessità di distruggere la famiglia in quanto costrutto borghese, Pol Pot le interpretò piuttosto letteralmente e portò avanti le loro idee con zelo maoista. Così, Jonathan ha tracciato un orizzonte politico del marxismo che va dal femminismo di The Second Sex ai campi di sterminio della Cambogia. E questo, naturalmente, è lo sporco segreto del liberalismo. Quando richiede una facciata di tolleranza e umanità per avere successo, allora assumerà quel volto; quando richiede proiettili, la maschera cambierà di conseguenza. L’ipocrisia è per lo più nascosta a causa dell’influenza egemonica della sinistra in tutte le istituzioni politiche e culturali.
Jonathan ha spesso descritto la New Right come un’università alternativa, libera da questa egemonia del marxismo. Il suo desiderio era quello di vedere tutti nella New Right alzare il tiro e iniziare ad affrontare queste questioni culturali direttamente dalla nostra prospettiva. In larga misura questa è una lezione che deve essere appresa dalla prassi della New Left. Siamo in una fase in cui la censura politica e il cambiamento demografico hanno reso impossibile (o almeno improbabile, se si vuole essere ottimisti) per noi riprendere il controllo delle nostre istituzioni politiche attraverso i canali abituali. Il ruolo della New Right, come l’ha delineato Jonathan, è quello di esplorare il regno delle idee a un livello più alto; di affrontare la realtà intellettuale dell’egemonia della New Left e sfidarla a testa alta; e di fornire uno spazio culturale in cui i giovani, le cui idee possono non essere ancora totalmente corrotte, possano trovare una corrente alternativa alle dottrine materialiste delle contemporanee società occidentali.
Questo è un progetto che può e deve essere perseguito a tutti i livelli dell’attività culturale. Che si tratti della creazione di belle arti, della recensione di film popolari o dell’esegesi di complesse idee filosofiche, dovremmo essere in sintonia con la nostra posizione di uomini e donne europei che resistono alla corrente del materialismo e del liberalismo.
Jonathan perseguì questo progetto culturale con vigore, producendo molti dipinti e libri, e anche un paio di film. È vero che alcune di queste opere sono difficili da collocare all’interno di un discorso convenzionale di “destra”, ma non credo che questo sia un fallimento di quelle opere. Piuttosto, rappresentano il desiderio di creare un nuovo spazio estetico in cui si possano produrre opere che siano espressione dell’ethos dell’uomo occidentale, senza la necessità di una vile apologia dell’élite liberale o di una sottomissione autoimposta al didascalismo di destra. I suoi dipinti in particolare, che sembrano una sorta di incrocio tra Egon Schiele e Francis Bacon venuti male, possono sembrare profondamente radicati nella post-modernità, ma in realtà esprimono un senso di proiezione verso un futuro artistico più autonomo. La distorsione delle figure e la claustrofobia della composizione sono alleviate dalla vivacità della tavolozza di colori e da un connesso senso di forza e convinzione. Credo che molti di questi quadri rappresentino l’imprigionamento e l’eterizzazione dello spirito europeo nel momento attuale e l’indistruttibilità finale di quello spirito, e sospetto che verranno ammirati di più col passare del tempo.
Ogni volta che Jonathan parlava in pubblico indossava un ciondolo runico di legno per esprimere le sue credenze pagane. Il simbolo sul ciondolo era la runa odal, o eðel. Questa rappresenta la “casa” o “patria”. Una casa è uno spazio conquistato dagli antenati e che deve essere difeso con forza dai discendenti o verrà distrutto. All’interno della casa è possibile essere se stessi, sperimentare un reale e faticoso senso di autenticità e autonomia. Ma il prezzo per questo è una vigilanza costante. L’integrità delle nostre patrie occidentali è stata ormai violata; le cause di ciò sono molteplici, e così i metodi del nostro risorgimento devono essere molteplici. Questo mi sembra racchiudere la weltanschauung di Jonathan, e ci fornisce un modello per continuare a esprimere la sua eredità.
Christopher Pankhurst, 2012