Quante volte abbiamo sentito parlare di mitologia in termini fantasiosi, distorti o filologicamente poco fondati?
Con tutta la modestia del caso Polemos Forgia Editrice presenta oggi dopo quattro lunghi anni di preparazione il proprio contributo al dibattito sulle nostre origini spirituali.
Il testo di Jean Haudry LOKI – Il fuoco della «Parola Qualificante» viene qui presentato per la prima volta al lettore italiano. L’autore, professore emerito presso l’università di Lione e redattore della rivista Études Indo-Européennes, è conosciuto al pubblico del nostro paese prevalentemente per il suo testo Gli Indoeuropei, edito dalle Edizioni di Ar. Non è ancora stato però reso noto ai più il suo interesse specifico per una delle figure più controverse del pantheon norreno, quella multiforme divinità che porta il nome di Loki.
Costui è per Haudry principalmente un esempio di fuoco divino specificatamente indoeuropeo, provvisto di un eloquio ardente e spregiudicato, unito ad un comportamento a tratti pericoloso e ambiguo, così come i suoi numerosi omologhi quali Prometeo, Hermes, Liber Pater, Agni o Rudra.
Le numerose interpretazioni accademiche – riportate nel saggio introduttivo – che si sono succedute in merito a Loki fanno dunque pienamente giustizia del suo carattere multiforme, spesso aduso ai travestimenti, alle maschere e all’inganno. A Loki infatti si sono dedicati prima J. De Vries con il suo The Problem of Loki, e poi G. Dumezil con il suo Loki.
I collegamenti al mondo vedico indiano, all’epica greca e al folclore celtico rendono più chiaro il rapporto tra Loki e l’elemento del fuoco, in particolari accezioni che l’attento lavoro filologico e linguistico del professor Haudry rivela in maniera evidente.
La figura di Loki viene quindi definitivamente riconsegnata all’autentico pantheon indoeuropeo sgombrando il campo da interpretazioni cristianeggianti, gnostiche o di presunte origini preindoeuropee di questo «fuoco della parola» germanico.
Si ringraziano Francesco Boco per l’impaginazione e il progetto grafico e Leo Hjart per le preziose illustrazioni. Un ringraziamento particolare anche a chi ci ha supportato nell’interminabile attività di rilettura e correzione delle bozze.