Presentazione

La crisi che in questi anni travolge l’Europa non è soltanto economica, ma è in primo luogo e in maggior misura una crisi culturale, antropologica e politica: è una crisi di civiltà.

In situazioni estreme e di crescente difficoltà non si può rispondere efficacemente con misure riformistiche e visioni moderate: queste rientrano pur sempre nell’alveo culturale e socio-economico che ha prodotto la crisi stessa e per questo finiranno col partecipare della medesima senza alcun esito positivo nel medio-lungo periodo.

Ai palliativi e alle mezze misure, alle compromissioni col mondo contemporaneo, è da preferire un approccio radicale, persino estremistico, che punti alla radice del problema per produrre una rottura totale con lo stato di cose attuale. Creare le condizioni per una spaccatura che sia quindi inattuale.

Ad una società impolitica e disgregata, che perdura in uno stato di quiete, è possibile rispondere soltanto ripensando la vita comunitaria alla radice, richiamandosi alle origini della stessa e alle sue sorgenti.

Rievocare dunque la conflittualità aurorale e la radice terrifica della devozione spirituale allo scopo di rompere con la quiete e la sicurezza matrigna in cui la società avvolge gli uomini. Fare i conti con l’orrore per conoscere se stessi in un processo alchemico di rafforzamento, disciplinamento, semplificazione.

Polemos si fa portatore di una visione pre-politica (non anti-politica) e semmai ur-politica, nel tentativo di trasmettere un messaggio originario, disinteressandosi di essere originale.

Polemos può essere sintetizzato nei tre assi portanti “cultura”, “culturismo” e “clan”.

CULTURA: andare alla radice dello spirito europeo, riscoprire la ricchezza e la potenza di una visione della vita e del mondo oggi dimenticata e rinnegata. La ricerca dei significati primordiali e la loro potenza operativa che si esprimono concretamente nella volontà. Lo studio e la promozione di forme artistiche estreme di rottura e risveglio.

CULTURISMO: inteso come cultura del corpo in senso ampio. Fuori dall’ottica dualistica che separa il corpo dallo spirito e che condanna e abbassa la vita reale a mero regno del dolore e del peccato, rivendicare la bellezza e la bontà della forza, dei muscoli e dell’energia fisica. Una mente forte in un corpo debole è incapace di incidere nel mondo reale, è impreparata ad affrontare le difficoltà che si prospettano nel futuro. Perciò Polemos promuove e studia ogni forma di allenamento volto a rafforzare il corpo e la disciplina interiore, in un’ottica di partecipazione comunitaria. Escursioni in montagna, alpinismo, arti marziali, sollevamento pesi e quant’altro. Il corpo come tempio. Il corpo come espressione estetica di una ferrea interiorità.

CLAN: contro l’individualismo e l’egoismo, il fulcro originario di ogni creazione comunitaria indoeuropea è il clan, in quanto forma ristretta e solida di legami personali. Un nucleo di uomini che si riconoscono in parole d’ordine CONDIVISE, in un COMUNE mito fondatore, da cui sgorga una visione agonale della vita e del mondo.

Riconquistando una dimensione comunitaria solidale e partecipativa, riconnettere i legami identitari col territorio reinventando il futuro attraverso il risveglio corporale, culturale, e spirituale.

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